Volontà di difesa?

Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. O a scappare.

Tra l'altro i duri erano pochi già prima, abbondantemente meno della metà degli italiani, il 49%. Questi erano i risultati di un sondaggio realizzato nel 2015 su un campione rappresentativo di 1.000 cittadini sopra i 18 anni, nell'ambito di una specifica ricerca tendente a rilevare la "volontà di difesa dei cittadini" (proprio così si chiama questo set di domande effettuato da AnalisiPolitica in Italia, come da altri istituti in altri paesi).

Nella domanda in questione, veniva accertata, in caso di attacco militare, l'accettazione ad "essere chiamato a combattere o comunque a contribuire per la difesa" della propria patria.

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Nel 2025, appunto, il gioco si è fatto duro. Una guerra che dura da tre anni, in una nazione europea, il cui confine dista da Milano quanto Catania. Insomma, la questione ha assunto termini concreti. Nel sondaggio ripetuto quest'anno, con le stesse caratteristiche, il 49% del 2015, diventa 25%. Veramente poco, se si pensa che la domanda prevede non solo il combattere, ma anche semplicemente il contribuire", come, ad esempio, assistere feriti od ospitare sfollati. Male.

E' da sottolineare che, nei sondaggi di tutti gli istituti, c'è un partito che veleggia intorno al 30%, un partito che si definisce "dei patrioti". Allora, i conti non tornano. Invece sì, perché se si guarda il dato di Fratelli d'Italia scopriamo che solo il 40% degli elettori meloniani contribuirebbe alla difesa del Paese. Più badogliani che patrioti, allora, per usare un classico epiteto dei vecchi missini.

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Non è negativo, invece, il dato di chi "accetterebbe l'idea di rischiare la vita" per difendere il proprio Paese: il 23%; sono praticamente gli stessi che vorrebbero contribuire. E' interessante il 29% rilevato tra chi ha meno di 40 anni, 6 punti in più della media nazionale. Sono soprattutto laureati e delle aree centrali del Paese assolutamente non del Nord-Est (72% di "no"). Tra i partiti, una timida maggioranza nel centrodestra, mediamente il 34%. Nel centrosinistra, il dato più basso, 18%, si rileva tra gli elettori del Partito Democratico; mentre i pacifisti di Alleanza Verdi Sinistra sono al 25%, più alto, pur di poco, della media nazionale. Inatteso.

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Ma se ad essere attaccato fosse un paese dell'Unione Europea o uno stretto alleato? Il dato si dimezza, 13%, seguendo la stessa tendenza di chi rispondeva dieci anni prima. Diciamo un risultato atteso. Il profilo di queste persone non si differenzia troppo da quanto visto prima, il dato risulta accentuato tra i giovani, ben istruiti, del Centro-Sud. Tra i partiti, unica differenza da rilevare rispetto a prima, un minore entusiasmo della Lega, che comunque rimane sui livelli della media nazionale.

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